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SCUOLA - P.S.I. Parole di Senso Incompiuto

  • Immagine del redattore: MiryamPinottiPsicologa
    MiryamPinottiPsicologa
  • 7 giu 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Buona settimana a tutti e bentornati nel mio blog!

Una parola, poche e semplici righe per intravederne il significato e solleticare la curiosità.


Nonostante il mese di Giugno si collochi esattamente a metà dell’anno solare, per me è da sempre associato alla conclusione, che decreta l’aprirsi di un periodo di riposo, prima di ripartire a Settembre.


Negli anni sono rimasta sintonizzata sul ritmo della #Scuola, per svariate ragioni familiari, di studio e lavorative. Ed è proprio alla Scuola che oggi vorrei dedicare una pagina del mio blog, protagonista di discussioni politiche, sociali, economiche e sanitarie in questi ultimi mesi.


Curiosa è l’etimologia greca: skholè è, infatti, il tempo libero, quello dedicato allo svago e ad un senso di libertà della mente, così lontano dalla cornice rigida, costrittiva e talvolta noiosa che si è venuta creando negli ultimi decenni intorno al tema dell’istruzione scolastica.


Curioso è anche quanto sia cambiata l’opinione collettiva (non di tutti, si intende, ma di molti) nei confronti della scuola durante l’ultimo anno, facendola tornare a brillare il suo senso originario di fonte di benessere individuale e collettivo, proprio nel momento in cui si sono chiusi i suoi cancelli reali, aprendo quelli virtuali.

Naturalmente siamo grati alla tecnologia che ha reso possibile una didattica a distanza, ma siamo altrettanto certi che non si possa proseguire a lungo in questa modalità e, in pochissime righe, provo a spiegare il perché.


La Scuola è la più importante palestra sociale a cui ognuno di noi deve/ha dovuto rinnovare l’iscrizione annuale tre i sei ed i sedici anni (ma si tesserano anche bambini più piccoli o ragazzi più grandi). È solo con un allenamento giornaliero prolungato che è possibile sperimentare le abilità relazionali apprese in famiglia ed allargare enormemente il proprio repertorio di tali capacità.


Il conflitto, l’amicizia, l’ammirazione per un adulto competente diverso dai genitori, l’amore, il senso di autoefficacia, l’autonomia, le competenze didattiche, sono solo alcuni degli attrezzi che i bambini ed i ragazzi possono utilizzare, talvolta da soli, altre volte guidati, ma non dai genitori, in un contesto esclusivamente loro.


Se non si esce da casa per andare a scuola, ma è la scuola ad entrare nelle case, cambierà la forma dell’allenamento, ma certamente cambierà un po’ anche la sostanza. Rimane, però, la possibilità di costruire legami, che forse è l’unico vero obiettivo da perseguire, mettendo in campo tutte le energie e le risorse, per tenere caldi i muscoli relazionali e ricominciare ad allenarsi, quando sarà possibile, ancora più motivati.

 
 
 

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