top of page

CONTESTO - P.S.I. Parole di Senso Incompiuto

  • Immagine del redattore: MiryamPinottiPsicologa
    MiryamPinottiPsicologa
  • 22 mag 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Buona settimana a tutti e bentornati nel mio blog!

Una parola, poche e semplici righe per intravederne il significato e solleticare la curiosità.


Se osserviamo un quadro impressionista ad un centimetro di distanza, non sarà altro che un ammasso informe di pennellate grezze ed irregolari, ma basteranno due o tre passi indietro per mettere a fuoco la scena, donando a quelle spatolate un senso, una logica ed una bellezza.


È il potere del #CONTESTO, parola che in latino è il participio passato del verbo con-texere e che significa tessere insieme, intrecciare.


Quante volte perdiamo la trama che solo il contesto è in grado di fornirci?

Quante volte prendiamo una storia, un evento, una frase e prepotentemente li estrapoliamo dal loro ambiente, quello in cui sono nati?


Pare che uno sport nazionale in grande diffusione sia proprio il decontestualizzare, il che è molto rischioso, perché svuota di senso, banalizza, riduce la prospettiva.

È così che si arriva a non poter più raccontare le fiabe di un tempo (il loro tempo, appunto, che è diverso dal nostro), perché improvvisamente piene di istigazioni alla violenza o di messaggi razzisti, discriminatori e quindi diseducativi.


Io credo, invece, che bisognerebbe educare a contestualizzare, e cioè a ricamare un senso narrativo, perché capire come leggere le cose che accadono intorno a noi, o prima di noi, è la bussola che orienta alla prossima strada da imboccare.


Non vorrei certo insegnare ad una figlia femmina che è necessario il bacio di un principe ignoto per poter sopravvivere e nemmeno che debba stare rinchiusa in un castello finchè un uomo bello e di buona famiglia verrà a liberarla prendendola in sposa, ma ciò che davvero non mi perdonerei è negarle di sapere che c’è stata una società diversa da quella di oggi, perché diversi erano i valori di riferimento, diversi i ruoli di genere; in una parola, era diverso il contesto.


Certe volte censurare ha come unico effetto chiudere, rimuovere, negare (parole tremende per noi psicologi!), basterebbe spiegare e contestualizzare, due operazioni che aprono al dialogo ed alla riflessione, di cui mi sembra ci sia oggi molto bisogno.


Definisco spesso il mio lavoro come un dare senso, mai da sola, ma insieme a chi si siede nella stanza delle parole con me, ed è come un continuo contestualizzare, ricamando i vari pezzi della storia personale di ciascuno. È un lavoro straordinario e la più grande soddisfazione è salutarsi, lasciando andare qualcuno che non perderà più d’occhio il proprio contesto.

 
 
 

Commenti

Impossibile caricare i commenti
Si è verificato un problema tecnico. Prova a riconnetterti o ad aggiornare la pagina.
bottom of page