ABBANDONO - P.S.I. Parole di Senso Incompiuto

Buona settimana a tutti e bentornati nel mio blog!

Una parola, poche e semplici righe per intravederne il significato e solleticare la curiosità.

#ABBANDONO, dal francese antico Bandon, che rimanderebbe al concetto di

vendere a bando, cioè mettere all’asta pubblica.

Si, lo so, rispetto all’atmosfera che solitamente aleggia nelle pagine di questo blog, quella di oggi promette di avere le tonalità del grigio, di essere più nostalgica, ma nessun colore può essere escluso dalla vita vera e poi, si sa, non tutti i mali vengono per nuocere.

Non posso vantarmi di avere alle spalle una lunga vita di esperienza, ma mi sbilancerei nel dire che l’Abbandono è una Paura, una delle tante, molto primitiva e radicata negli angolini più profondi della mente e del cuore.

I neonati non possono sopravvivere se chi si prende cura di loro li abbandona, non sanno nemmeno di esistere come individui separati dalla loro mamma.

Poi si cresce, l’identità si struttura, i confini tra Sé e l’Altro appaiono sempre più definiti, ma il bisogno di relazioni è innato per la nostra specie e la paura di non sentirci pensati, guardati e compresi rimane.

Se va tutto bene, l’Abbandono resta un’angoscia latente, che alza la voce solo quando serve e, talvolta, si può anche riuscire a donare senso ad alcune esperienze abbandoniche vissute ma mai capite nel passato.

Se va tutto bene, abbandoneremo anche noi qualcuno o qualcosa lungo la strada della vita, sarà faticoso, tireremo dritti senza riuscire a voltarci indietro, ma poi ci perdoneremo e faremo pace con noi stessi.

Se va tutto bene, la paura che un amico, un amante, un figlio, un genitore o un fratello ci abbandoni si trasforma in qualcosa di buono per la relazione stessa, una specie di nutrimento silenzioso e continuo.

E se non va tutto bene?

Vederlo, che non va tutto bene, è l’inizio del cambiamento.